Iniziativa Comunista unica opposizione!
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INIZIATIVA COMUNISTA UNICA OPPOSIZIONE!
SOLA ALTERNATIVA AD UNA SINISTRA RIDOTTASI A PUTTANA DEI FASCISTI
Iniziativa Comunista nacque vent’anni fa, quando venne alla luce la
cosiddetta seconda repubblica, fondata sulla legge elettorale
maggioritaria e sul bipolarismo.
Fin da subito IC denunciò che centrodestra e centrosinistra erano
“due orchestre che si combattevano per poi suonare la stessa musica”.
Non cadde nell’errore di tutti, cioè di partecipare al giochetto
bipolare secondo cui, per battere Berlusconi, bisognava assecondare la
finta sinistra del PDS, dei democristiani, ecc.
Per questo, per lottare contro la destra decise di lottare contro
chiunque facesse politiche di destra e -soprattutto- fece quanto poteva
perché i proletari, i giovani, non cadessero in una delle trappole del
regime bipolare ovvero credere che quelli del centrosinistra fossero
“comunisti”. Anzi, IC disse chiaramente che in Italia non esisteva,
allora, un autentico Partito Comunista ma tanti compagni che dovevano
unirsi e varie forze che dovevano rinnovarsi profondamente per
contribuire al processo di ricostituzione del PCI, indicato come
obiettivo strategico e prioritario.
Per questo IC decise di presentare candidature e liste fuori e
contro il sistema delle due coalizioni, con l’obiettivo dichiarato di
portare la lotta di classe anche nelle campagne elettorali e nelle
assemblee elettive.Il primo tentativo -molto probabilmente avrebbe
eletto un candidato operaio alla Camera nel collegio di Crotone- finì
pochi giorni prima delle elezioni del 2001 con l’arresto di numerose
compagne e compagni e l’avvio di un’intensa e spietata campagna
mediatica pluriennale che dipinse IC come la cupola del terrorismo,
addirittura internazionale.
Questa campagna si intrecciò con
apposite iniziative del ROS e di alcuni magistrati, tese a impedire la
partecipazione di IC alle tornate elettorali successive. E’ molto
indicativo che le prime accuse rivolte dai giornali per esaltare gli
arresti, fossero che quelli di IC “volevano infiltrarsi nelle
istituzioni per distruggerle dall’interno”.
Tutta la montatura può oggi essere riletta in modo ancor più
inquietante: siccome IC non ha mai fatto parte del “mondo di mezzo” nel
quale “tutto si incontra” essa era un cattivo esempio ed un potenziale
pericolo.
Figuriamoci che mina vagante avrebbe potuto essere un
deputato (anche se uno solo) incontrollabile e sovversivo tra il 2001 e
il 2006, quando la cosiddetta mafia (del) capitale ha cominciato a
prendere vita nella forma che oggi si può intuire meglio.
Nel 1999 fu diffusa la “intervista al segretario di IC”: essa
pronosticava il pericolo di avere in Italia, nel giro di pochi anni, un
“regime liberalfascista”.
Spiegando che non si intendeva un sistema
autoritario mitigato da misure liberali ma proprio un doppio regime:
liberale per i privilegiati, i borghesi (per esempio diritti civili
avanzati) e fascista per i proletari.
E’ impressionante la
somiglianza di questa vecchia analisi con la definizione che il fascista
Carminati dà alla sua funzione: botte e sfruttamento del “sottomondo”
per favorire e corrompere il “sovramondo”: questa intercettazione, poi,
si viene a conoscere proprio il giorno in cui vengono approvati il jobs
act e la liquidazione dell’articolo 18!
Nel 2003 Iniziativa Comunista
accusa apertamente i due poli di “comparaggio”: non si trattava solo di
due coalizioni che si scontravano pur avendo programmi simili ma proprio
di un sistema comune ad entrambe che recitavano una commedia per il
popolo, funzionale ai propri interessi comuni.
Nel 2003 e nel 2006 IC presentò proprie liste indipendenti, ossia
estranee ed alternative al centrodestra e al centrosinistra, sia alle
elezioni provinciali che a quelle per il sindaco di Roma, ottenendo
risultati molto incoraggianti e piazzando i propri candidati, in
entrambi i casi, al terzo posto (dopo quelli dei due principali
schieramenti).
Fu in quegli anni che IC cominciò a parlare (pubblicamente e in
documenti ufficiali) dell’esistenza di un sistema di potere
politico-mafioso a Roma: proprio per questo è logico che nessun organo
di informazione oggi lo ricordi! Non abbiamo mai cambiato quella
posizione.
Iniziativa Comunista è stata un’organizzazione composta e diretta da
proletarie e proletari, non si poneva solo obiettivi settoriali o
immediati ma alzava anche la bandiera rossa della lotta di classe, del
potere operaio, dell’internazionalismo, del comunismo. Organizzava
manifestazioni particolari e feste molto affollate, le sue liste
elettorali erano a maggioranza femminile e composte unicamente di
operaie e operai o altri lavoratori dipendenti e proletari.
Anche per questo era un pessimo esempio per la mafia (del) capitale:
era gente del “sottomondo” che non si accontentava (anzi!) di aspettare
che qualcuno del “mondo di mezzo” gli facesse fare lavoretti che
servivano a quelli del “sovramondo”.
Checché ne pensino i fascisti e
le loro puttane, i proletari non sono dei “morti” giacenti sotto “il
sovramondo dei vivi”! Si capisce meglio, oppure si intuisce con una
certa meraviglia oggi, perché sei anni fa Iniziativa Comunista fu
costretta a sciogliersi per una coagulo di ragioni che le impedivano di
dispiegare tutti i pericoli che costituiva per il liberalfascismo e la
mafia (del) capitale.
Oggi possiamo dedurre che nel “comparaggio” del mondo di mezzo ci
sono anche le ali del razzismo fascista e dell’antirazzismo falso e
borghese.
E’ facile strumentalizzare il disagio e la solitudine di
tanta povera gente, come fanno disonestamente i fascisti contro i
“negri” e gli stranieri, nascondendo che per Carminati e “compagni” il
loro sfruttamento è meglio dello spaccio della droga.
Senza dire che i famigerati 42 euro al giorno non se li prendono i “negri” ma soci e camerati di Carminati.
Dall’altra parte, è troppo comodo insultare proletari come quelli di
Tor Sapienza, invece di fare i conti col sistema politico-mafioso che
Iniziativa Comunista ha denunciato da dieci anni e con quello che è
diventata gran parte della sinistra.
“Mettete la minigonna e va’ a batte…” dice il fascista. E gli “anti-Berlusconi antirazzisti” eseguono.
Dire
Iniziativa Comunista unica opposizione, perciò, è per ironizzare sulla
patetica retorica dei gruppi fascisti che si pavoneggiano con questa
definizione.
Molte forze di sinistra sono state all’opposizione e hanno condotto
lotte, tuttavia IC è stata quella che ha combattuto il regime bipolare
nel modo più organico e completo portando -se così si può dire-
“l’attacco al cuore del sistema” ossia proponendo di combatterlo anche
sul terreno elettorale e istituzionale.
Ovviamente noi non facciamo speculazioni politiche su inchieste
giudiziarie. Soprattutto quando ci sono di mezzo i ROS, preferiamo
attendere anni di verifiche, prima di credere a tutto quello che fanno
dire ai giornalisti. Ci bastano le conferme politiche che vengono da
alcuni squarci della realtà emersi in questi giorni. Può darsi che alla
fine tutti quelli che sono stati nominati risultino innocenti e che i
fatti narrati non costituiscano reato. A noi, però, bastano i rapporti
sotterranei, i discorsi, gli intrallazzi e la comunanza di interessi che
emergono.
Perché se la responsabilità penale è individuale e soggettiva al
massimo, altrettanto al massimo è oggettiva e collettiva la
responsabilità politica e morale. Per questo quello che emerge in questi
giorni è la punta di un iceberg, forse la parte più esagerata ma c’è
sotto un intero sistema, magari meno spudorato ma comunque da combattere
apertamente e con decisione.
Perché non si tratta di tre o
quattro elementi che si fanno corrompere o rubano (e non sarebbe poco)
ma lo fanno insieme agli altri, tutti uniti da interessi comuni, alla
faccia degli elettori, anticomunisti o antifascisti che siano, alle
spalle dei quali si divertono allegramente nelle campagne elettorali. E’
così che possiamo intravedere il nuovo teatrino che si prepara: il
democratico Renzi contro l’antipatico Salvini.
Adesso basta!
Questa sinistra ha iniziato col sopprimere il PCI, del quale ha
sempre parlato male e di cui assolutamente non vuole la ricostituzione.
Una volta si giustificava con l’obiettivo di essere più forte e
numerosa: non è mai stata debole come ora. Poi ha detto che voleva
ottenere “piccoli miglioramenti concreti” anziché inseguire velleità o
sogni rivoluzionari o ideologici: siamo finiti nella miseria e nella più
spaventosa disoccupazione. Alla fine ha chiesto consenso “per battere
Berlusconi”: invece erano l’uno il miglior alleato dell’altro, da tre
anni governano insieme e ora si scoprono anche intrallazzi con i
fascisti. E l’Italia primeggia per corruzione in Europa.
Basta con questa sinistra, mai più rapporti con chi sostiene il PD. O
con Renzi o con una politica coerente, unitaria e di lunga lena contro
di lui, le forze che lo sostengono e il disegno che rappresenta.
Se i lavoratori, i giovani, le donne vogliono fermare il declino e
il degrado di questa sinistra -ne avrebbero tanto bisogno- devono
convincersi che senza Partito Comunista non c’è prospettiva: lo
dimostrano i fatti, da molto tempo.
Se vogliamo riavere un Partito Comunista, per avere una sinistra
ancor più forte, bisogna prendere molta farina dal sacco di Iniziativa
Comunista. Lo dimostrerà la storia, anzi il futuro.
Roma 04/12/2014